Il riuso in architettura: il caso Gemini Residence Frøsilos

29 Ago
il doppio silos convertito in residence di lusso

Il residence Gemini Frosilos di Copenhagen

Che cos’è la qualità in architettura? Fino a qualche tempo fa questo concetto rimandava a canoni di tipo estetico, di un edificio si valutavano soprattutto forme, materiali, colori, l’originalità e, in alcuni casi, la stravaganza del disegno architettonico. Il suo impatto visivo, principalmente. Non che in un edificio futurista anche se non strettamente utile ci sia qualcosa di male, anzi. Oggi però in un territorio come quello italiano ed europeo, già molto edificato e non sempre in maniera coordinata, per qualità dell’architettura si dovrebbe iniziare a intendere anche altro, primo fra tutto il suo rapporto con il paesaggio in cui è inserita. Come ha ben spiegato Pio Baldi, presidente della Fondazione Maxxi di Roma nell’introduzione del catalogo della mostra Re-cycle. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta, la scorsa primavera in esposizione al Museo nazionale delle arti del XXI secolo della capitale. «Il paesaggio e l’architettura costituiscono insieme l’ambiente in cui viviamo, sono sostanza della stessa materia, sono l’habitat in cui si svolge la nostra vita. Il paesaggio e l’architettura sono la nostra casa. Il concetto di qualità dell’architettura e di qualità e tutela del paesaggio dunque si sommano e si mescolano, si tratta delle due facce della stessa medaglia».

Yacht Design cover

La copertina della rivista Yacht Design n. 4 2012, su cui è stato pubblicato l’articolo.

Una nuova frontiera per l’industria edilizia è quindi quella del recupero delle numerose zone che hanno bisogno di essere riconvertite, come le ex aree industriali, oppure migliorate con nuovi servizi, come nel caso di periferie fatiscenti o centri storici da ristrutturare. Questa riqualificazione avrebbe il pregio di dare slancio all’economia e, nello stesso tempo, migliorare il paesaggio e dunque la vita delle persone che vivono in un determinato territorio. Così come è successo in molti casi noti, per esempio con la nascita del parco lineare High Line a New York, ottenuto dal recupero della ex ferrovia sopraelevata risalente agli anni 30 e in disuso dagli anni 80 che, invece di essere demolita, è stata trasformata in una deliziosa area verde che taglia Manhattan a circa 10 metri dal suolo.

Tornando in Europa, un caso emblematico di recupero di un vecchio edificio in disuso, diventato una delle più grandi opere di architettura degli ultimi dieci anni, è il Gemini Residence (Frøsilos), la magistrale riconversione di due ex silos in una vecchia area portuale di Copenhagen, chiamata appunto Havnestad, la Città del Porto. In tutta Europa sono stati ristrutturati vecchi magazzini in aree portuali, con grande apprezzamento da parte della gente. Ma quello del Gemini Residence può essere considerato uno step ulteriore. Perché i silos, a differenza dei magazzini, sono una struttura nuda, incompleta, con molti limiti strutturali, ma proprio nel superamento di questi limiti sta la forza di questo progetto realizzato dallo studio olandese Mvrdv.

frosilos reuse copenhagen

L’apertura dell’articolo pubblicato su Yacht Design 4 2012 (PlayLifestyleMedia)

Quello che si sono trovati davanti i progettisti erano due cilindri di cemento costruiti nel 1963, alti 42 metri, con un diametro di 25 metri. Il brief iniziale suggeriva di sviluppare gli appartamenti all’interno delle strutture, ma tagliare delle aperture nel cemento sarebbe stato difficile e limitato dalla tenuta strutturale dei silos stessi, e in più gli appartamenti sarebbero diventati piccoli e ammassati. Così Mvrdv ha proposto di fare l’esatto contrario: creare gli appartamenti all’esterno dei silos, per ottenere la massima luce e quantità di spazi vivibili all’aria aperta, in stretto rapporto con il mare antistante. Il risultato è il Gemini Residence, la cui forma richiama un’onda, o il simbolo dell’infinito secondo alcuni, che comprende 84 appartamenti di lusso, distribuiti su 8 piani, con parcheggi sotterranei e un sistema automatico e pneumatico di raccolta dei rifiuti. I materiali usati nella costruzione sono principalmente travi d’acciaio, vetro e legno in doghe, che sulle terrazze richiamano chiaramente il ponte di una barca, oltre al cemento della struttura originaria, ancora visibile solo alla base del residence, in ricordo di com’era il bruco prima che si trasformasse in farfalla. All’interno dei silos si è invece costruito un sistema futuristico di scale e ascensori panoramici, illuminati dalla luce naturale proveniente dalla copertura trasparente delle due lobby.

frosilos copenhagen

Le terrazze degli appartamenti del Gemini Residence di Copenhagen.

Un progetto reso possibile dalle caratteristiche dello studio Mvrdv, fondato a Rotterdam (Paesi Bassi) nel 1993 da Winy Maas, Jacob van Rijs e Nathalie de Vries che, con il loro team di oltre 60 architetti e designer internazionali, si occupano di progetti e studi nel campo dell’architettura, dell’urbanistica e della progettazione del paesaggio. Con un occhio di riguardo nei confronti della sostenibilità. È forte convinzione di Mvrdv e di tutto il suo staff, infatti, che l’attuale generazione debba risolvere i problemi ecologici, invece di passarli alle generazioni future. Per loro, l’efficienza energetica e un approccio olistico e sostenibile sono essenziali per il futuro. Infatti ogni nuovo lavoro inizia con la raccolta di informazioni su ogni fattore che giochi un ruolo nella progettazione, dalle leggi locali, ai regolamenti edilizi, all’efficienza energetica, ai requisiti ambientali e tecnologici, fino ai desideri del cliente, alle condizioni climatiche e alla storia politica del sito. Questa procedura assicura fin dai primi stadi del progetto di adottare le migliori pratiche per uno sviluppo sostenibile, che poi è visibile nel risultato finale: vera sostenibilità a livello tecnologico, ma anche sociale e filosofico. Perché un’architettura di qualità si traduca in qualità di vita.

Articolo scritto da: Samuela Urbini

Per vedere l’articolo sul Gemini Residence Frosilos pubblicato su YACHT DESIGN n. 4 2012: http://www.playmediacompany.it/edicola/edicola-01.asp?Id=3272

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