Avete amato la trilogia di Toy Story, Alla ricerca di Nemo, Ratatouille, Cars, Wall-E, Gli Incredibili e Up? Non perdete la mostra Pixar, 25 anni di animazione, curata da Elyse Klaidman e, in Italia, da Maria Grazia Mattei, che dopo essere stata al MoMA di New York, ora è in tour mondiale e, in anteprima europea, è stata aperta fino al 14 febbraio al PAC di Milano e ora si è trasferita a Mantova a Palazzo Te (fino al 10 giugno 2012, www.centropalazzote.it). Non vedrete solo la storia dei film d’animazione e dei cortometraggi della Pixar, ma l’arte che è la base di ognuno di essi. E che dal prodotto finale nessuno si aspetterebbe mai.
“Molti non sanno che la maggior parte degli artisti che lavorano in Pixar utilizzano i mezzi propri dell’arte (il disegno, i colori a tempera, i pastelli e le tecniche di scultura), come quelli dei digital media”, ha ricordato John Lasseter, Ceo dei Walt Disney e Pixar Animation Studios durante la conferenza stampa d’apertura. “La maggior parte delle loro opere prendono vita durante lo sviluppo di un progetto, mentre stiamo costruendo una storia o semplicemente mentre guardiamo un film. La ricchezza del patrimonio artistico che viene plasmato per ogni film raramente esce dai nostri studi, ma il film finito non sarebbe possibile senza di esso”.
La mostra, realizzata in collaborazione con The Walt Disney Company Italia, presenta invece proprio questo: la fase creativa e nascosta dei maestri dell’animazione mondiale. E illustra in maniera molto efficace i tre elementi essenziali di ogni film Pixar: il personaggio, la storia e il mondo immaginario in cui la storia si sviluppa. Come ha ricordato anche Lasseter: “La storia deve essere avvincente e imprevedibile. I personaggi devono essere interessanti e attraenti, anche i cattivi. E infine il contesto dev’essere un mondo credibile. Non realistico, ma credibile. Per fare un film realistico, basterebbe una macchina da presa. Per far approdare i personaggi di Cars 2 in Italia, invece, abbiamo dovuto costruirla l’Italia. Ed è soltanto il mio grande amore per questo Paese che mi ha consentito di creare tutti quei dettagli che hanno reso la nostra ricostruzione così credibile”. Scoprire il processo creativo della Pixar è sbalorditivo come la bellezza dei suoi film. E vedere le tavole disegnate a mano e firmate dallo stesso John Lasseter, così come quelle degli altri disegnatori, dà un’emozione particolare.
E che dire delle maquette (sotto, quella di Carl Fredricksen, il protagonista di Up!), le sculture d’argilla che riproducono i personaggi in 3 dimensioni, dalle quali gli animatori prendono spunto per rendere bene la tridimensionalità del personaggio nel film? Sembrano avere un’anima. E siamo sicuri che un’altra cosa farà impazzire gli appassionati Pixar: il peloso Sullivan che è l’unico pupazzone in dimensioni reali (supera il metro e 80 cm) che vi dà il benvenuto all’ingresso della mostra, in compagnia del suo piccolo assistente verde monocolo Mike Wazowski. Da qui si entra nel sogno.
John Lasseter racconta
“L’arte sfida la tecnologia e la tecnologia ispira l’arte”. È questo il motto del capo carismatico dei Walt Disney e Pixar Animation Studios, il 54enne John Lasseter. In occasione dell’inaugurazione della mostra a Milano era presente e ha tenuto un bel discorso di cui riportiamo qualche pillola. “Dal 1979 agli inizi degli anni 80 alla Lucas Film riuscii a raccogliere l’eccellenza dei ricercatori della computer grafica. Ero il primo animatore di formazione tradizionale a entrare a far parte di questo mondo tecnologico. La matematica non è mai stata il mio forte, però io sapevo disegnare e creare dei personaggi con delle emozioni. Ed ero a contatto con giovani che non solo sapevano usare i programmi di animazione, alcuni li avevano proprio creati! Mi sono reso subito conto che non avrei mai saputo usare quei programmi bene quanto gli specialisti. Così mi sono messo al loro fianco, sfruttando il mio bagaglio.
Alla Disney avevo imparato a creare dal nulla un personaggio con emozioni che si esprimevano attraverso il movimento. Lavorando con queste persone, ho avuto grandissime ispirazioni dalla tecnologia, idee che non avrei avuto altrimenti. Come ho già detto: l’arte sfida la tecnologia e la tecnologia ispira l’arte. La tecnologia da sola non ha mai divertito nessuno. È quello che si fa con la tecnologia che può divertire. Noi usiamo l’arte e la tecnologia per intrattenere la gente. Ma al di là di questi film ci sono migliaia di opere d’arte che ci ispirano e che ci aiutano e tutto questo non viene mai messo in mostra. Oggi abbiamo l’occasione per farvi vedere tutto questo. Per ognuno il senso di realizzazione è diverso. Per alcuni è fare un blockbuster. Per me è potermi sedere di fronte a una platea e osservarla mentre si diverte guardando un film Pixar”.
Il prossimo film Disney Pixar
C’è sempre grande attesa per i film d’animazione Pixar. Dopo Cars 2, uscito nel 2011, il 2012 sarà l’anno di Brave – Coraggiosa e ribelle, ambientato nelle highland scozzesi, che racconta le gesta della principessa Merida, un’eroina dai lunghi capelli rossi e ricci, che sfida un’antichissima usanza scatenando involontariamente il caos e che dovrà imparare cos’è il vero coraggio prima che sia troppo tardi. Uscirà a giugno negli Stati Uniti e il 5 settembre 2012 in Italia.
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