Shia LaBeouf: da Robert Redford a Marilyn Manson

15 Mar
Shia LaBeouf Transformers

Shia LaBeouf, articolo pubblicato su ON di dicembre 2011

Contrariamente a quell’aria da bravo ragazzo, Shia LaBeouf è davvero un tornado. Uscite dal set, guardatelo in qualche intervista, o in vesti diverse da quelle attoriali, e vedrete la sua vera indole da ragazzaccio dall’ironia pungente e dall’energia contagiosa di un ex comico da stand-up comedy, quegli spettacoli umoristici in cui l’attore sta in piedi su un palco
da solo e dice le sue battute sperando che il pubblico rida. Una sorta di Zelig, per intenderci, ma con la difficoltà di non avere le persone in platea con l’applauso guidato. Il pur giovanissimo LaBeouf, oggi 25enne, ha infatti un grandissimo feeling col pubblico dal vivo, che ha imparato a conoscere, ascoltare e rispettare durante la sua gavetta. E si vede quando va nei grandi show americani tipo Jimmy Kimmel Live, o al Late Show di David Letterman: è trascinante. Pare che anche sul set del suo ultimo Transformers 3 facesse morire dal ridere i colleghi. Dark of the Moon è infatti il terzo e ultimo capitolo della saga diretta da Michael Bay in cui vedremo l’intraprendente ed eroico Sam Witwicky, alias Shia LaBeouf, in azione. Dal primo Transformers uscito nel 2007 che fu un successo planetario, con oltre 700 miliardi di dollari incassati in tutto il mondo, al secondo La vendetta del caduto (2009) che ha guadagnato 836 miliardi, Sam continua a trovarsi nel bel mezzo di una lotta tra la vita e la morte contro le legioni dei robot cattivi, i Decepticons, in guerra contro gli Autobot, i robot buoni con cui Sam ha stretto amicizia.

Dalle serate comiche nei club di Los Angeles ai 15 milioni di dollari di cachet per questo film, ne è passata di acqua sotto i ponti. Shia 5 anni fa prendeva 400mila dollari a film, oggi quasi 40 volte tanto. Notevole, così come il talento di questo giovane nato a Los Angeles nel 1986 da una famiglia un po’ svitata, per usare un eufemismo, di cui lui oggi ride, probabilmente per esorcizzare. Un papà di origini francesi e cajun (un gruppo etnico costituito dai discendenti dei canadesi francofoni, deportati in Louisiana a metà del 1700), di professione clown, che ha vissuto anche in Francia per studiare la commedia dell’arte, con gravi problemi di tossicodipendenza. Tanto che Shia ha dichiarato in passato “sono cresciuto in una situazione in cui le droghe erano un demone. Vedere tuo padre in crisi di astinenza da eroina è qualcosa che ti tiene lontano da certe cose”. E una mamma ebrea americana (Shia in ebraico significa “dono di Dio”), ballerina, che ha divorziato dal padre presto per andare a vivere col figlio unico a Los Angeles, dove Shia ha frequentato la prestigiosa Hamilton Academy of Music. Lui infatti suona molti strumenti, tra cui la batteria. Da piccolo, insieme ai genitori si vestiva spesso da clown e andava a vendere hot dog nel parco di fronte a casa. Pare che la madre abbia anche venduto collanine per strada per mantenere la famiglia.

Ben presto proiettato nel mondo dei video e del cinema, nel 2003 ottiene una parte in Charlie’s Angels – Più che mai e un anno più tardi un ruolo secondario in Io, robot e nel 2005 sarà accanto a Keanu Reeves in Constantine. Il 2006 è l’anno della svolta: notato da Steven Spielberg, il grande regista lo ingaggia per il thriller Disturbia, come protagonista. A 21 anni, entra definitivamente nella lista dei nomi che contano a Hollywood. Spielberg è produttore esecutivo anche del nuovo franchise Transformers e lo fa assumere, di nuovo come protagonista. Il film ha un successo commerciale colossale e lui diventa un volto noto. Poi Spielberg decide di fare il quarto e ultimo episodio di Indiana Jones e affianca ad Harrison Ford indovinate chi? Esatto, proprio Shia, che interpreta lo scapestrato figlio motociclista del protagonista. Il film non è un grande successo, ma fa curriculum. Seguono infatti il secondo e terzo Transformers, nonché il sequel di un altro film cult, Wall Street il denaro non dorme mai (2010), diretto da Oliver Stone. Per chi si chiedesse se ci sarà un T4, ha risposto in un’intervista rilasciata all’Associated Press: “Io ho finito. Sono sicuro che ne faranno degli altri, è un franchise ancora molto vivo, ha ancora un valore. Penso che la gente andrà a vederlo. Ma non so se io posso dare ancora qualche contributo. Nessuno si cura più di Sam, ha salvato il mondo due volte e in qualche maniera è stato messo in un angolo. È un ragazzo che si è dato una ragion d’essere aiutando gli Autobot, ma ora i robot non hanno più bisogno di lui”.

Shia La Beouf in The wettest County in the world John Hillcoat

Nel frattempo LaBeouf si è dato anche alla regia, di videoclip. Il primo, Maniac di Kid Cudi, è stato notato dal trasgressivo cantante Marilyn Manson che l’ha voluto per dirigere il video del singolo Born Villain che anticipa l’uscita del suo ottavo album. Si dice che questo brano e il suo video siano ispirati al Macbeth di Shakespeare per i testi e a Un cane andaluso di Luis Buñel per la scelta iconografica. Il clip è tecnicamente molto bello, ma con i classici temi “forti” del cantante, con violenze, ogni tipo di martirio di corpi, assurdità come un occhio impiantato in una vulva, e un finale da film splatter. LaBeouf è anche questo, e non ve lo aspettereste. Intanto questo mese esce negli Usa il suo nuovo film, The Wettest County in the World, diretto da John Hillcoat (The Road) e Shia è sul set del prossimo film di Rober Redford, dove sarà protagonista: The Company you keep, con un cast stellare, da Stanley Tucci a Susan Sarandon, dallo stesso Redford a Nick Nolte. In questo film LaBeouf è un giovane giornalista che intraprende un’inchiesta sul passato turbolento di un vecchio avvocato e attivista politico (Redford). Non vediamo l’ora di vederlo anche in questi ruoli drammatici.

HOBBY

Il bellissimo bulldog Brando di Shia LaBeouf

Nato a Los Angeles nel 1986 (25 anni), ha frequentato la Magnet School of performing art alla USC. Ama la musica, che ha studiato alla Hamilton Academy of Music di Los Angeles, insieme a colleghi come Emile Hirsch. E i cani: ha un bulldog inglese di nome Brando, da cui non si separa mai.

L’ESORDIO

E’ apparso le prime volte in video a soli 12 anni, nella serie tv Caroline in the city e in due film, Monkey Business e The Christmas Path.

L’AMORE

Dice che ama le ragazze more, misteriose e con molta personalità. Tra le sue ex, Megan Fox e Carey Mulligan. Oggi è fidanzato con la stilista Karolyn Pho.

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