Nella commedia Easy Girl la protagonista Emma Stone riceve un biglietto di auguri musicale, con il ritornello della canzone d’amore di Natasha Bedingfield, Pocket Full of Sunshine. Inizialmente giudica la musichetta insopportabile, ma a
furia di risentirla si ritrova a canticchiarla, poi a cantarla e a ballarla per intero. Fenomeno molto frequente soprattutto tra i teenager (ma anche tra i bambini), che si innamorano di una canzone e, invece di stare davanti alla televisione tutto il giorno, impiegano il loro tempo girando video, in cui la interpretano a modo loro.
Alcuni fanno delle parodie (sull’onda del precursore “Weird Al” Yankovic di I’m Fat), altri suonano e cantano, alcuni invece montano dei veri e propri videoclip semi-professionali. Li caricano su YouTube e sperano di essere notati. Perché in effetti questo può accadere. Dalla propria stanzetta ci si può risvegliare famosi, come ha fatto Justin Bieber, teen idol canadese, scoperto per caso sul sito quando aveva 15 anni. Simile alla sua storia è stata quella del 14enne australiano
Cody Simpson.
YouTube è zeppo di cover: delle canzoni di Lady Gaga si trova ogni tipo di interpretazione, ma anche di Rihanna, Katy Perry e molti altri. E se si vanno a contare le visualizzazioni, si scopre che degli sconosciuti sono diventati su YouTube star da milioni di visite. Provate a cercare nomi come Alex Goot o Christina Grimmie, e vi si aprirà un mondo. Oppure Mike Tompkins, un vero genio che fa tutto da solo, canta, crea la musica a cappella, riprende il tutto e infine monta video molto divertenti. Ha oltre 200 mila iscrizioni e le sue canzoni sono state viste oltre 30 milioni di volte. Insomma: i talent show non sono che una goccia, in mezzo a un mare di ragazzini che hanno dei talenti e che provano con l’aiuto delle nuove tecnologie a farsi notare. A volte riuscendoci.