Scorsese racconta che è stata la prima lettura della sceneggiatura di Shutter Island ad averlo convinto. “Non sapevo nulla della storia e ho cominciato a leggerla alle 10.30 di sera. Avevo deciso di non andare a letto tardi perché l’indomani dovevo svegliarmi piuttosto presto, ma non riuscivo a smettere di leggere, perché ero costantemente sorpreso dai diversi livelli della storia”. E prosegue: “è il genere di film che mi piace vedere come spettatore, il genere di storia che mi piace leggere. La cosa più interessante per me è la maniera in cui la storia cambia in continuazione, e anche la realtà di quello che accade continua a cambiare, fino all’ultima scena; il cuore del film è la maniera in cui viene percepita la verità.
Ma più che il modo di raccontare la storia o l’ambientazione, la cosa che mi interessa è quello che succede al personaggio di Teddy, che a mio avviso è molto commovente. è questo il mio collegamento emotivo”. Parlando poi del protagonista della vicenda, Leonardo DiCaprio, suo attore feticcio, Scorsese commenta “Avendo lavorato con Leo per Gangs of New York, The Aviator e The Departed, ho pensato subito che doveva essere lui il protagonista di questo film. Ormai abbiamo messo a punto un metodo di lavoro e io ho piena fiducia in lui come artista, perché sapevo che sarebbe stato in grado di interpretare i diversi stati emotivi e psicologici di Teddy, e di trasformarsi lungo la strada. Se lo avevo mai visto fare una cosa simile prima d’ora? Non a questi livelli, credo. A mano a mano che cresce va sempre più in profondità”.
La scenografia
I realizzatori hanno trovato un manicomio abbandonato, perfetto per i loro scopi: il Medfield State Hospital di Medfield, Massachusetts, chiuso negli anni 60. Sono stati ridisegnati tutti gli interni ed è stato creato un prato lussureggiante all’interno del complesso, con aiuole fiorite. Il direttore della fotografia è Robert Richardson,
lo scenografo Dante Ferretti.
Mark Ruffalo
Ruffalo si sta imponendo tra gli attori più interessanti e versatili del momento. Negli anni ha spaziato da film quali Conta su di me di Kenneth Lonergan, a Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry, passando per Collateral di Michael Mann. “Quando lavori con Mark sai di poter disporre di una vasta gamma di emozioni”, dice di lui Martin Scorsese.
Articolo scritto da: Samuela Urbini
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